Riflessologia Plantare

Uno dei vantaggi del mio lavoro è la varietà.
Non sai mai cosa ti chiederanno di fare e questo stimola tantissimo la creatività.

Di recente sono stato contattato per realizzare del materiale didattico sulla riflessologia plantare, la teoria che ipotizza il collegamento tra alcuni punti dei piedi ed altre parti del corpo.

Il committente mi spiega che il motivo per il quale mi contatta è “il creare qualcosa di artistico”, al fine di rendere queste immagini diverse da quelle che vengono usate di solito.
Questo perché il materiale classico usato per la didattica, lo studio o anche in ambito medico tende ad essere molto bianco e noioso.

Tuttavia mi impone di salvaguardare la serietà e la leggibilità delle immagini, in quanto presenteranno molto testo.
Bella sfida!

Questo era per me il primo approccio ad una tematica simile e quindi mi entusiasmava!

Step 1 – l’idea

L’idea è la parte più artistica, quindi meno impegnativa.
Quando ho iniziato a pensarci mi è subito venuta in mente una sorta di sfera 3D che mostrasse a 360° tutte le visioni prospettiche del piede.
Come spesso capita la prima idea è stata vincente e il committente sembrava molto soddisfatto, anche perché disse di non aver mai visto niente di simile nel suo ambito.
Quindi l’elemento “artistico” di base era stato trovato.

Step 2 – disegno

Per sviluppare al meglio l’idea, occorreva disegnare i piedi nelle 4 visioni principali, attorno alle quali si sarebbero poi estese le linee collegate ai punti riflessi e alle varie aree di interesse.

Il committente richiedeva anche le 4 visioni principali del piede:

  • Visione plantare;
  • Visione dorsale;
  • Visione laterale esterna;
  • Visione laterale interna;

che ho dipinto a mezzatinta su fogli 33×24 cm, utilizzando solo il nero così da creare qualcosa di molto leggero ma anche più “vero”.

Per la realizzazione della sfera invece ho attaccato insieme 2 fogli 50×70 cm, creando così un foglio di 140×50 cm, una dimensione valida per poter lavorare in modo adeguato.
Infatti, se avessi usato solo un foglio di 50×70 avrei dovuto disegnare dei piedi troppo piccoli per poterli dipingere con cura.

Su questo foglio oversize, come prima cosa ho costruito la prospettiva sferica di una sola metà della sfera dipingendo in seguito i piedi.

Poi ho scannerizzato l’immagine (in 6-8 parti) per poter gestire il montaggio in digitale con la possibilità così di costruire, in modo speculare, l’altra metà della sfera.

Step 3 – layout

 Impagino il tutto in questo modo:

La sfera con le visioni in prospettiva la metto al centro, nel mezzo del foglio, con sopra il titolo “Riflessologia Plantare”. Il colore della scritta è nero e per metterlo in risalto dai colori ho aggiunto un bordino bianco attorno, così che divenisse anche visibilissima e leggibile.

Le visioni del piede le monto secondo una simmetria “artistica”:

  • Le visioni laterali posizionate sia in alto che in basso alla tavola mostrano sia la parte esterna che interna di entrambi i piedi. 
  • Le visioni plantari e dorsali sono distribuite al centro, sempre in modo speculare, in modo da occupare gli stessi spazi per non far pendere la tavola in qualche direzione.

Il mio intento era quello di creare un interessante effetto ottico di ordine, giocando proprio con queste simmetrie.

 

Step 4 – colori

 

Per le parti che devono destare maggiore attenzione ho deciso di usare il colore fucsia: un colore acceso che attira subito l’attenzione dell’occhio.

Inizialmente avevo pensato di usare una tonalità di fucsia più scura anche per lo sfondo.

Successivamente però mi sono reso conto che serviva un colore di contrasto, che non si confondesse, e ho quindi inserito come sfondo un blu tendente al grigio, con poca saturazione e leggermente scuro.

Per evidenziare le aree del piede interessate ho dato continuità alla palette, optando nuovamente per il fucsia.
Ho anche aggiunto delle linee cinetiche bianche molto fini allo sfondo, che hanno origine dal centro, per donare movimento.

Il progetto in questione avrebbe potuto essere migliore, perfezionandolo sia nella composizione che nella scelta cromatica.
Purtroppo però non mi è stato possibile portarlo a compimento, e quindi il lavoro è rimasto nel mio hard disk fino ad oggi!

Ritengo comunque che il risultato sia qualcosa di molto diverso dalla solita immagine didattica, distinguendosi per colori e composizione, a prescindere che possa piacere o meno.

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